Il candidato presidente Marzio Innocenti incontra alcune società rugbistiche di Roma

Complimenti a Marzio Innocenti che sabato 6 marzo, accogliendo l'invito pubblico rivolto dalla società romana Arvalia Villa Pamphili Rugby a tutti i candidati alla presidenza della Federazione Italiana Rugby, si è presentato presso l'impianto di Corviale per presentare il suo programma elettorale. Ad accoglierlo, oltre ai dirigenti del Villa Pamphili, anche i rappresentanti di altre società laziali, che hanno apprezzato la trasparenza del metodo prescelto.


Innocenti, 62 anni, medico e presidente del Comitato Regionale Veneto, è una figura molta nota del rugby italiano, sia per i trascorsi come giocatore e allenatore, sia per l'attività dirigenziale, spesso critica verso quella nazionale della Federazione. Durante l'incontro ha illustrato i capisaldi del suo programma: potenziamento dei Comitati Regionali, spostamento agli anni dispari dei bienni delle categorie under (qui si tratterebbe di un ritorno al passato. In questa situazione potrebbe essere utile per  recuperare il gap accumulato da ragazze e ragazzi che non praticano attività agonistica da 12 mesi) e creazione di una super lega ad inviti.



Come si vede, sono temi distanti uno dall'altro, che coprono una parte importante dei problemi che il rugby italiano evidenzia oggi. Il nostro sport sta vivendo un rapido calo di popolarità, dovuto anche alle tante sconfitte della nazionale maschile, ha un campionato di vertice non all'altezza degli analoghi tornei in altri paesi come la Francia, ha un sistema di formazione criticato da molti, non sa più comunicare in maniera complessiva ma solo ad un sempre più ristretto gruppo di appassionati (la prova è che le gare del massimo campionato italiano trovano spazio quest'anno solo sui canali social della FIR e non su una piattaforma digitale nazionale. E anche le partite del sei Nazioni vengono trasmesse, con impegno calante, dal network Discovery su due canali, uno generalista e l'altro addirittura dedicato ai motori).

Appare quindi evidente la necessità di un netto cambio di passo rispetto all'attuale gestione e va quindi reso merito a Marzio Innocenti di aver voluto innovare già nell'approccio con le realtà del territorio.



Certo sarebbe stato utile ed interessante avere avuto la possibilità di incontrare anche gli altri quattro candidati, ma siamo certi che sarà difficile da oggi per chiunque voglia parlare al rugby italiano non accettare un metodo di confronto aperto e trasparente. E quindi, dopo aver rinnovato i complimenti al candidato Innocenzi, un grazie al Villa Pamphili rugby per aver imboccato senza esitazioni la strada del rinnovamento e della trasparenza in un mondo che spesso ha fatto delle relazioni personali la sua cifra distintiva.

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