Aeroporti Firenze- Villa Pamphili 22-17 (4-2)

Complimenti alla bella U16 del Firenze Rugby che ieri, in una giornata dal clima tropicale, con temperatura calda, nere nuvole nel cielo e violenti scrosci di pioggia, su uno splendido campo in erba naturale ha superato il Villa Pamphili per 22-17.
La gioia dei giocatori del Firenze Rugby alla fine della partita
La squadra toscana ha mostrato compattezza, ordine tattico e concentrazione sino all'ultimo minuto, concretizzando bene la grande mole di gioco sviluppata seguendo gli schemi preparati con cura in allenamento.

Sul campo fiorentino si è invece presentato il più brutto Villa Pamphili della stagione: timoroso, nervoso, contratto, invece di sfruttare le grandi potenzialità del suo collettivo ha preferito puntare sulle giocate individuali, incorrendo nella logica conseguenza ben nota a tutti i conoscitori del rugby, la sconfitta. E, aspetto forse ancora più amaro, il Villa ha mostrato di non saper perdere a testa alta. La squadra avversaria è di ottimo livello, come tutte quelle in gara nel girone nazionale, e non c'è nulla da recriminare sulla sua limpida vittoria. Eppure, complice la stanchezza mentale di una lunga stagione iniziata ad agosto 2012 e una piccola dose di presunzione nei propri mezzi, alla squadra, intesa come complesso organico, formata da giocatori, allenatori, dirigenti, accompagnatori, genitori, amici, ieri sono saltati i nervi. E' stato gioco facile da parte degli scaltri toscani lanciare ami a cui senza esitazione molti "villani" ieri hanno abboccato, cadendo nel tranello e dimenticando che con un po' più di lucidità e di umiltà la partita avrebbe potuto avere una differente conclusione, visto che lo scarto finale è stato solo di 5 punti.
Il saluto finale al termine della gara
Ma lo sport, come la vita, va avanti e ora c'è da pensare subito alla gara di domenica prossima, che, ironia del calendario, sarà proprio con la squadra di Firenze. E allora ragazzi, concentrazione, via dalla testa ogni idea di rivincita e massimo impegno negli allenamenti.
Un'ultima parola ai ragazzi dal cronista che li ha seguiti in ogni partita dall'inizio della stagione: in una squadra di rugby non esistono le star, nessuno può dire "siete arrivati a questo punto per merito mio" o, peggio, "se non ci fossi stato io chissà dove sareste". Si vince, si perde, si gioca in 22, o meglio in 40, con l'intera rosa che si allena ogni settimana. Il merito e le colpe sono distribuite in parti uguali fra tutti. Se poi il destino ha voluto concedere a qualche giocatore dei talenti, delle doti migliori di quelli degli altri, questo "fortunato talentuoso" ha maggiori e più pesanti responsabilità e nei momenti di difficoltà deve prendersi la squadra sulle spalle e portarla avanti, senza polemica e recriminazioni, in silenzio, in puro spirito di servizio. Altrimenti sareste giocatori di calcio, e non di rugby.
Oggi qui pubblico solo foto "istituzionali": l'ingresso in campo delle squadre, il saluto finale e la gioia dei vincitori. Le altre, anche se molto belle e spettacolari, non le metto perché non sono contento di come è andata la giornata. Chi vuole vederle le trova a questo link :
https://plus.google.com/photos/103723624092056388938/albums/5874592178504124977

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